Sciame sismico ai Campi Flegrei: cosa significa per il vulcano della Solfatara?
Ieri 21 Agosto 2023, la zona dei Campi Flegrei è stata scossa da una serie di terremoti che hanno raggiunto una magnitudo massima di 3.6
Di Davide Sarno
Ieri 21 Agosto 2023 nelle prime ore del mattino, la zona dei Campi Flegrei è stata scossa da una serie di terremoti che hanno raggiunto una magnitudo massima di 3.6 ha suscitato tanta paura tra la popolazione che è scesa per strada. Si tratta di un nuovo sciame sismico, il secondo in pochi giorni, che ha destato preoccupazione tra la popolazione e le autorità. Ma cosa significa questo fenomeno per il vulcano della Solfatara, uno dei più attivi e pericolosi dell'area flegrea?
Negli ultimi mesi, i Campi Flegrei sono stati interessati da diversi episodi di sismicità, che hanno destato preoccupazione tra la popolazione e le autorità. Si tratta di sciami sismici, cioè di serie di terremoti di bassa magnitudo e profondità, che si verificano in un breve intervallo di tempo e in una zona ristretta.
Il primo sciame sismico è avvenuto il 10 aprile 2023, quando sono stati registrati 675 terremoti, il più forte dei quali ha raggiunto una magnitudo di 2.9. Gli epicentri sono stati localizzati nell'area della Solfatara e del Lago d'Averno. Il secondo sciame sismico è avvenuto il 18 agosto 2023, quando sono stati registrati circa 115 terremoti, il più forte dei quali ha raggiunto una magnitudo di 3.6. Gli epicentri sono stati localizzati nell'area Accademia-Solfatara (Pozzuoli).
La Solfatara è un cratere vulcanico che fa parte del complesso dei Campi Flegrei, una caldera formatasi circa 40 mila anni fa a seguito di una violenta eruzione pliniana. Il vulcano è in stato di quiescenza, ma presenta una forte attività fumarolica e idrotermale, testimoniata dalla presenza di bocche di vapore, pozze di fango bollente e sorgenti di acqua calda. La Solfatara è anche il centro di un sollevamento del suolo, chiamato bradisismo, che ha raggiunto circa 111 cm dal 2005.
Questo sollevamento è dovuto alla pressione dei fluidi magmatici e idrotermali che si accumulano sotto la superficie e provocano anche la sismicità dell'area. Infatti, i terremoti registrati nei Campi Flegrei sono principalmente di origine vulcanica, cioè causati dalla fratturazione delle rocce in risposta alla deformazione indotta dai fluidi. Questi terremoti sono generalmente di bassa magnitudo e profondità, ma possono essere avvertiti dalla popolazione e generare allarme.
Tuttavia, lo sciame sismico non implica necessariamente un aumento del rischio eruttivo della Solfatara. Infatti, secondo gli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), gli eventi sismici rientrano nella "normale attività" della fase vulcanica che sta accompagnando la vita della comunità flegrea. L'INGV monitora costantemente i parametri geofisici e geochimici dei Campi Flegrei e ha confermato che non ci sono variazioni significative rispetto ai trend pluriennali.
Il livello di allerta per i Campi Flegrei rimane quindi giallo, il secondo su una scala di quattro, che indica una fase di attenzione per la possibile evoluzione del fenomeno vulcanico. Per passare al livello arancione, che indica una fase di pre-allarme eruttivo, sarebbero necessari dei segnali più evidenti e concordanti di un'attivazione magmatica, come un aumento della magnitudo e della frequenza dei terremoti, una variazione della composizione chimica dei gas e delle acque, o una modifica della temperatura e del flusso delle fumarole.
In ogni caso, la Solfatara rappresenta una zona vulcanica molto pericolosa, più del Vesuvio, perché potrebbe dare origine a eruzioni di tipo freatico o freato-magmatico, derivanti dall'interazione esplosiva tra il magma e l'acqua. Queste eruzioni sono difficili da prevedere e possono produrre flussi piroclastici ad alta temperatura e velocità, oltre a colonne eruttive di cenere, rocce e bombe vulcaniche. L'ultima eruzione della Solfatara risale a circa 4.280 anni fa ed è stata caratterizzata da una forte attività freato-magmatica.
Per questo motivo, è fondamentale mantenere alta la vigilanza e la sorveglianza sui Campi Flegrei e sulla Solfatara in particolare. È anche importante informare correttamente la popolazione sui rischi vulcanici e sulle misure di protezione civile da adottare in caso di emergenza. Solo così si potrà garantire la sicurezza e la serenità dei cittadini che vivono in una delle aree più affascinanti e insieme più minacciate del mondo.
Sicuramente aldilà dei dati delle informazioni rassicuranti degli esperti. Un proverbio che potremmo far nostro è che chi vede il “probabile” pericolo va a nascondersi.
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