La Vera Salerno di Rita Peluso
E’ la mia rubrica, il mio primo articolo che scrivo su questa pagina, invitata da Davide Sarno, amministratore e che ringrazio.
E’ obbligo una breve presentazione.
Sono Peluso Rita, nata a Pontecagnano Faiano (rimasta fino all’età di sei anni) 63 anni fa da genitori salernitani e nonni salernitani, tranne il nonno paterno, Riziero, di Castiglione dei Genevosi venuto giovanissimo a Salerno.
Devo ai miei genitori, alla nonna e alle mie zie materne l’amore per Salerno.
Sono cresciuta nella campagna meravigliosa di Fuorni (il mio regno e paradiso), distrutta dalla creazione della zona industriale di Salerno, la costruzione della strada che dalla Centrale del Latte arriva fino a Capitolo San Matteo e che divise a metà il mio regno.
Ricordo il doloro forte che provai nel vedere il cancello che mi divideva dal resto della campagna, rimasi lì per un lungo tempo interminabile mentre osservavo l’asfalto che aveva fatto scempio del mio paradiso.
Una ferita che non si è mai rimarginata, ancora oggi sanguina a distanza di anni (avevo 12 anni, era il 1972), ancora oggi provo sofferenza a percorrere quella strada dalla Centrale del Latte alla Motorizzazione, soprattutto nel vedere oggi quel che rimane delle industrie dell’epoca, solo cattedrali nel deserto, arrugginite e fatiscenti, come la Pennitalia.
La Pennitalia industria del vetro, molto famosa negli anni 60 – 70 fino a che rimase di proprietà di una Società Americana.
Mio padre, Amedeo, è stato uno degli operai che ha collaborato alla costruzione della Penitalia e poi rimasto definitivamente, assunto, come operaio fino alla pensione, correva l’anno 1964.
La ricordo un’industria solida, che dava sicurezza ai suoi operai, fino alla vendita ad una società di Cuneo.
Ricordo la ricorrenza della Befana, veniva organizzato uno spettacolo per i bambini e devoluti doni a tutti i figli dei dipendenti, la Befana; ricordo il parco giochi per i bambini, il campo da tennis e il campo di calcio dove si svolgevano periodicamente tornei calcistici che coinvolgevano sia squadre italiane che europee. Oggi tutto nell’abbandono e degrado totale, la Pennitalia chiusa, come le altre industrie della zona industriale.
La casa dei miei nonni materni era proprio di fronte al campo di calcio, oggi ancora c’è, ma completamente stravolta in peggio, come tutto non il resto.
Oggi la zona industriale, con variante del Puc è diventata area commerciale…
Il mio maggior difetto “l’amore per Salerno” nasce da qui….
Salerno, 27 agosto 2023
Peluso Rita
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