Le notizie di oggi 8 settembre 2023 del Giornale del Blog Società Neurodiversa
"Abbiamo bisogno della forza e della cultura delle donne"
Mattarella: "La violenza contro le donne è un'intollerabile barbarie sociale"
Il messaggio del presidente della Repubblica per la decima edizione del 'Tempo delle donne'
Mattarella: "La violenza contro le donne è un'intollerabile barbarie sociale"
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio di saluto al Tempo delle Donne, pubblicato oggi sul Corriere della Sera, ha definito i casi di violenza contro le donne e di femminicidi una "intollerabile barbarie sociale" che richiede "un'azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante".
Mattarella è partito nel suo ragionamento dal tema della libertà, che è al centro della riflessione della decima edizione del Tempo della Donne, definendo questo diritto inalienabile della persona "una scelta fondamentale - che caratterizza la nostra Repubblica dall'approvazione della nostra Costituzione - ma anche impegnativa", perché "libertà e diritti non sono una conquista irreversibile, ma richiedono un continuo e lungimirante sforzo di tutela, di rinnovamento, di inclusione".
"Il valore della libertà, l’aspirazione a svilupparla si sono estesi negli anni, grazie anche al ruolo propulsivo delle donne, capaci di portare la loro specifica e concreta sensibilità sui temi dei diritti. Ma tuttora, e in tutto il mondo, la libertà è minacciata da discriminazioni, violenze, disuguaglianze. Nelson Mandela scriveva che «essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri».
"Non c'è libertà, oggi, quando una persona è vittima di molestie e violenze fisiche o morali -si legge nel messaggio -. La violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi, ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupro. Questa intollerabile barbarie sociale richiede un'azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante. A questa si deve affiancare, nell'intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo".
"Libertà e diritti non sono una conquista irreversibile, ma richiedono un continuo e lungimirante sforzo di tutela, di rinnovamento, di inclusione - prosegue il capo dello Stato -. Il valore della libertà, l'aspirazione a svilupparla si sono estesi negli anni, grazie anche al ruolo propulsivo delle donne, capaci di portare la loro specifica e concreta sensibilità sui temi dei diritti".
"Non c'è libertà in quei regimi che soffocano le naturali richieste delle donne a una effettiva parità", sostiene Mattarella. "Abbiamo oggi bisogno più che mai della forza e della cultura delle donne", aggiunge.
"Le donne hanno cambiato la politica, la cultura e la società - ricorda il presidente -. E continueranno a farlo, in questa stagione in cui sfide decisive impegnano l'Italia, l'Europa e il mondo intero sulla frontiera della pace, dello sviluppo, dei cambiamenti climatici, dell'occupazione e della riduzione delle disparità".
Inondazioni in Grecia, la devastazione dopo le piogge incessanti
Le riprese dei droni catturano le devastanti conseguenze del secondo giorno di inondazioni in Grecia.
Il bilancio delle vittime dei violenti temporali che hanno colpito parti della Grecia, Turchia e Bulgaria è salito a 14, dopo che le squadre di soccorso nei tre paesi vicini hanno recuperato altri sette corpi. Un’alluvione improvvisa in un campeggio nel nord-ovest della Turchia vicino al confine con la Bulgaria ha ucciso almeno cinque persone e ha spazzato via i bungalow. I soccorritori sono ancora alla ricerca di una persona scomparsa nel campeggio.Altre due persone sono morte a Istanbul, dove i temporali di martedì hanno inondato centinaia di case e luoghi di lavoro in diversi quartieri. Tra le vittime di Istanbul c'è un cittadino guineano di 32 anni rimasto intrappolato nel suo appartamento nel seminterrato nel quartiere a basso reddito di Kucukcekmece, ha riferito l'emittente turca HaberTurk TV. L'altra era una donna di 57 anni morta dopo essere stata travolta dalle inondazioni in un altro quartiere, ha riferito l'agenzia di stampa privata DHA.
I soldati russi evacuano i feriti e fuggono dalla zona di Klishchiivka, sud di Bakhmut.
Siamo nell'Oblast Donetsk e le truppe russe fuggono sotto i colpi dell'artiglieria.
Le truppe ucraine reclamano progressi graduali anche in quest'area, anche se la situazione "rimane difficile"
Le forze ucraine hanno registrato ieri un "successo parziale" a sud di Bakhmut, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto questa mattina lo Stato Maggiore delle Forze armate ucraine, come riporta Ukrinform.
"In direzione di Bakhmut, le forze di difesa hanno respinto gli attacchi nemici vicino a Orikhovo-Vasylivka, nella regione di Donetsk", si legge nel rapporto quotidiano sull'andamento della guerra. "Il nemico ha effettuato attacchi aerei nelle vicinanze di Khromovoy, Ivanivskyi, Klishchiivka e nella regione di Donetsk settentrionale - prosegue il messaggio -. Più di 20 insediamenti, tra cui Orihovo-Vasylivka, Bila Gora, Ivanivske, Bogdanivka, Klishchiivka, New York, a nord della regione di Donetsk, sono stati colpiti con artiglieria e mortai. Allo stesso tempo, come risultato delle azioni d'assalto, le Forze di Difesa hanno ottenuto un successo parziale a sud di Bakhmut, allontanando il nemico dalle posizioni occupate e assicurandosi i confini raggiunti".
Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 39 combattimenti, informa inoltre l'Esercito, sottolineando che i russi hanno lanciato 10 attacchi missilistici, 69 raid aerei e hanno lanciato 51 razzi contro le posizioni delle truppe ucraine e le aree popolate. "La situazione operativa nell'est e nel sud dell'Ucraina rimane difficile", si legge ancora nel messaggio.
Travolto da un'auto mentre regola traffico
morto operaio a Lamezia Terme.
La vittima lavorava per un'impresa che svolge servizi stradali per conto dell'Anas
Un operaio è morto dopo essere stato investito da un'automobile mentre stava regolando il traffico a seguito di un incidente stradale. È accaduto stamattina a Lamezia Terme, lungo la strada che dalla statale 280 conduce all'aeroporto. La vittima, che aveva 24 anni ed era residente a San Pietro Apostolo (Catanzaro) lavorava per un'impresa che svolge servizi stradali per conto dell'Anas.
Sul posto carabinieri e polizia stradale. L'incidente si é verificato all'altezza di un restringimento di carreggiata istituito per consentire lavori di rifacimento dell'asfalto.
Gli operai travolti sui binari
Strage di Brandizzo, gli ex colleghi delle vittime ai PM: "Si lavorava anche senza autorizzazioni"
Diversa la versione del titolare dell'azienda di manutenzione Sigifer di cui erano dipendenti i 5 operai morti: "Non è vero che iniziare il lavoro sui binari senza nulla osta fosse una prassi...Ho la coscienza a posto", ha detto in un'intervista
All'indomani della testimonianza in Procura a Ivrea di Antonino Laganà, fratello di Kevin, la vittima più giovane dell'incidente ferroviario di Brandizzo costato la vita a 5 operai al lavoro sui binari, proseguono gli accertamenti per fare luce sulla strage.
Da quanto sta emergendo dallo sviluppo delle indagini, grazie anche ai video acquisiti dagli inquirenti -quello girato da Kevin prima dell'incidente e quello acquisito dalle videocamere della stazione- quello di Brandizzo non è stato un caso isolato: in altre occasioni è capitato che lavori sui binari cominciassero nonostante il passaggio di convogli.
Un aspetto che i magistrati dovranno approfondire. Così come intendono approfondire i criteri e le modalità di formazione del personale. Al momento gli indagati restano due: Antonio Massa, l'addetto Rfi che doveva autorizzare l'avvio del cantiere sui binari, e Andrea Girardin Gibin, il caposquadra Sigifer.
Gli ex colleghi degli operai morti in Procura
A confronto con gli inquirenti oggi, come persone informate sui fatti, alcuni ex dipendenti della Sigifer, la ditta di Borgovercelli titolare del subappalto da Rfi per i lavori di manutenzione alla stazione di Brandizzo, per la quale lavoravano le cinque vittime dell'incidente.
"Abbiamo confermato quello che avevamo già detto, cioè che si lavorava anche senza autorizzazioni", ha affermato uscendo dalla Procura di Ivrea Antonio Veneziano, un ex dipendente della Sigifer. "Dalla giustizia mi aspetto che vadano in galera e che chiuda l'azienda" ha risposto Veneziano ai cronisti dopo aver trascorso cinque ore all'interno del Palazzo di Giustizia con un altro ex collega, Marco Buccino.
Il titolare della Sigifer: “Per noi la sicurezza al primo posto”
Diversa la versione consegnata ad alcuni quotidiani dal titolare della Sigifer, Franco Sirianni.
"No, non è assolutamente una cosa normale. Per noi la sicurezza è sempre stata al primo posto. I ragazzi lo sapevano. Non volevo nemmeno usassero il cellulare durante i lavori, per evitare di distrarsi. Ho la coscienza a posto", risponde sul fatto che iniziare il lavoro sui binari senza nulla osta fosse una prassi.
Quella notte, spiega, di essere corso sul posto dopo essere stato avvisato dal suo direttore tecnico, Christian Geraci. "Era un lavoro banale. C'era la scorta di Rfi. Mentre ero in auto, mi ha chiamato Andrea Gibin, il nostro caposquadra, così sconvolto che diceva frasi incomprensibili. Quando sono arrivato ho capito. Non trovavano i documenti degli operai, per ovvie ragioni - racconta di quella notte -. La polizia continuava a chiedermi i loro tesserini. Abbiamo dato gli screenshot delle patenti e delle carte di identità. Dopo venti minuti ho parlato col fratello di Kevin. Poi la polizia mi ha bloccato, mi ha detto che avrebbero contattato loro le famiglie".
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