LE NEWS DELLA SERA DEL GIORNALE DEL BLOG SOCIETÀ NEURODIVERSA 20 SETTEMBRE 2023 Giorgetti: "Accordo sul patto di stabilità entro l'anno. Non mi preoccupa l'Ue ma i mercati"

                                                                         


Giorgetti: "Accordo sul patto di stabilità entro l'anno. Non mi preoccupa l'Ue ma i mercati"

Dai dati contenuti nella Nadef, che sarà presentata la prossima settimana, soprattutto quelli sul Pil e sul deficit, emergerà con maggiore chiarezza l'entità delle risorse a disposizione per la legge di bilancio

         Di Pasquale Andrea Calabrese                                                 


Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ritiene che un accordo tra i paesi europei sulle nuove regole di bilancio si raggiungerà entro l'anno. "Se non a ottobre, entro Natale", ha detto intervenendo a Roma all'iniziativa Le buone leggi. Semplificare per far ripartire l'Italia. Il ministro ha precisato che la Nota di aggiornamento al DEF arriverà la prossima settimana, incombe una scadenza fissata al 27 settembre. Dai dati contenuti nella Nadef, soprattutto quelli sul Pil e sul deficit, emergerà con maggiore chiarezza l'entità delle risorse a disposizione per la legge di bilancio.

"Serve trovare una formula che permetta di capire la situazione e calarla nella realtà della storia, capendo l'epoca in cui stiamo vivendo, non c'è più il Covid ma c'è la guerra, i costi dell'energia e delle materie prime, rispetto le decisioni della Bce, sono autonome e indipendenti, non le metto in discussione, ma io che faccio politica queste cose le devo valutare e spero che il Consiglio europeo colga la situazione", ha aggiunto in riferimento alla revisione del Patto di Stabilità. 

"Certamente se i tassi fossero rimasti quelli dell'anno scorso o di due anni fa io avrei avuto 14-15 miliardi in più da mettere ad esempio sulla riduzione fiscale", spiega Giorgetti. "Per chi è indebitato - argomenta - l'aumento dei tassi di interesse non è un fatto positivo. Noi abbiamo un debito tale per cui lo spread rispetto all'anno scorso di tassi d'interesse fa sì che una manovra di bilancio sia stata portata via dalla rendita finanziaria. Io ho detto 14-15 miliardi, poi può essere qualcosa di meno o qualcosa di più".     

“Nella legge di bilancio il deficit sia ragionevole, prudenti su fisco e debito”

"Quando si fa una legge bilancio ci sono sempre richieste dei partiti e dei ministri ben al di là delle reali possibilità, poi però nel bilancio dello Stato a un certo punto si tira una linea e quella deve quadrare", ha detto Giorgetti precisando che "siccome a breve il Parlamento deve approvare il numeretto di deficit che sta sotto la linea che poi dobbiamo anche presentare in Europa, bisogna mettere un numero che sia ragionevole e che dimostri la volontà del Paese di tornare a una politica fiscale prudente che sia compatibile con il nostro livello di debito".   

Quello che spaventa, ha detto Giorgetti, non è tanto il giudizio della commissione Ue, "a me fa paura la valutazione dei mercati che comprano il nostro debito pubblico e dico ai ministri che rispetto il loro operato ma tutte le mattine ho il problema di rendere il nostro debito pubblico accattivante per convincere la gente a comprarlo".

                                                    


Meloni: "Non permetterò che l’Italia diventi il campo profughi dell'Europa"

La presidente del Consiglio parlerà oggi - nella notte in Italia - all'Assemblea generale delle Nazioni Unite: "Bisogna dichiarare guerra ai trafficanti di uomini"


                                    

Di Pasquale Andrea Calabrese 

''Non consentirò che l'Italia diventi il campo profughi d'Europa''. Lo dice con forza Giorgia Meloni, alla vigilia dell'intervento che segnerà il suo esordio all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la prima di una donna presidente del Consiglio italiana nell'imponente sala oro e blu del Palazzo di Vetro. E lì che la premier solleverà uno dei temi che le sta più a cuore: l'emergenza migranti, un'onda che non si arresta e che anzi ha preso più vigore negli ultimi mesi.  

Meloni a New York assiste all'apertura dei lavori dell'Ungapoi raggiunge Columbus Circle per deporre una corona di fiori sotto la statua di Cristoforo Colombo, a due passi da Central Park. Al mattino vede i presidenti di Kenya, Guinea e Senegal, nel pomeriggio incontra il leader turco Recep Tayyip Erdogan.

Il dossier migranti è in cima alla lista delle priorità: Meloni è convinta di poter smuovere qualcosa anche a New York, dopo aver condotto domenica scorsa la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Lampedusa, ottenendo un impegno dell'Europa in 10 punti. Stroncati oggi da Mateusz Morawiecki, suo alleato nel gruppo Conservatori: ''Un piano disastroso'', ha detto senza giri di parole il premier polacco promettendo battaglia. Per il ministro agli Affari esteri Antonio Tajani toni ''da campagna elettorale'', mentre la premier, incalzata dai cronisti durante il punto stampa all'ombra della statua di Colombo afferma: ''Le critiche di Morawiecki facevano riferimento al patto di immigrazione e asilo. Se il tema è quello sono d'accordo, nel senso che la questione non è quella dei ricollocamenti ma come si fermano le partenze illegali''. Perché ''il patto di immigrazione e asilo è un tema precedente'', la presidente delle Commissione europea lo ''ha citato ma fa parte del pacchetto: von der Leyen sa che non è la mia priorità''. 

L'Italia ''non può essere lasciata sola'' e avanzerà una sua proposta. Meloni dice di confidare nelle Nazioni Unite perché ''un'organizzazione che fu fondamentale nel contribuire a sconfiggere la schiavitù non può consentire il ritorno di quella barbarie sotto altre forme''. La partita si vince solo insieme. Nonostante i numeri degli sbarchi da brivido, e in costante crescita, la premier si dice fiduciosa: ''Se avessimo la bacchetta magica avremmo risolto il problema. Non ce l'abbiamo. Ci vorrà tempo, ma sono convinta che ce la faremo''.       

Meloni, lasciando Columbus Circus, racconta: dagli alleati ha ricevuto in questi giorni ''molta attenzione e consapevolezza, molta solidarietà. Il problema è capire quando e quanto quella solidarietà diventerà anche fatti concreti'' perché ''questo è quello che a me interessa ora''.

                                                    


 
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