La plastica e le soluzioni alternative

 
Di Pasquale Andrea Calabrese

Oggi giorno, sentiamo spesso parlare di riuscire a inventare nuove soluzioni per permettere di contrastare i cambiamenti climatici e dare un nuovo valore a ciò che ci circonda. Per permettere tutto ciò, una delle soluzioni è quella di ridurre gli sprechi di un materiale preciso, ovvero “la plastica”. Molto spesso, infatti, si riesce ad accumulare grandi quantità di plastica senza riuscire a smaltirla. In ogni casa entrano molti oggetti di uso comune per questo il primo passo da fare è differenziare in modo consapevole e corretto. Ecco perché molto spesso ci troviamo davanti alla scelta di gestire questi materiali anche grazie all’uso della raccolta differenziata. Ma che cosa può essere effettivamente gettato nel bidone della plastica, per essere poi recuperato? Per quel che io sappia, tutti i contenitori con le sigle PE, PET e PVC.
Quando si parla dell’importanza del riciclaggio corretto della plastica, la prima domanda che sorge spontanea è perché bisogna farlo?
 Tra i principali motivi che spingono a svolgere questo tipo di azione, spicca la lenta degradabilità di questo materiale che, se abbandonato in modo scorretto nell’ambiente, richiede anche 1000 anni per degradarsi.
Non è un caso, ad esempio, che oltre l’80 per cento dei rifiuti che inquinano il nostro Mar Mediterraneo derivino dalla plastica delle bottiglie e dei sacchetti.
Come viene smaltita la plastica? Il 75% dei rifiuti di plastica da imballaggi viene riciclato e trasformato in materia secondaria ed in seguito in un nuovo materiale da utilizzare. Il rimanente 25% risulta costituito dagli scarti degli imballaggi, che non sono più riciclabili e vengono trasformati in combustibile solido, utilizzato in sostituzione del carbone in alcune aziende.
Il riciclo, per essere effettuato correttamente, deve seguire alcune fasi:
1- Dopo aver raccolto i rifiuti, vengono tutti selezionati seguendo il corretto procedimento;
2- Gli imballaggi, le bottiglie di plastica vengono inseriti in un impianto di suddivisione e selezionamento, per essere poi preparati al riciclo;
3- Se le bottiglie di plastica vengono lavate con acqua calda, i flaconi invece sono sottoposti a processi meccanici di eliminazione delle sostanze indesiderate.
4- Questo riciclo che cosa permette di creare?
 Dalle bottiglie di plastica si ricavano scaglie in PET usate per realizzare prodotti per l'edilizia, ma anche per ottenere nuove bottiglie d'acqua, dagli imballaggi hanno origine scarti utilissimi per produrre vasi per fiori e altri oggetti.

Una delle tante soluzioni adottate per creare una comunità sostenibile è quella di un “economia circolare”.
Ci riferiamo a un’economia circolare per indicare un modello di produzione e consumo che implica la condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
La sua incentivazione si fonda su 2 principi
La riduzione della quantità di rifiuti da gestire, raggiungibile sia attraverso delle misure da applicare non solo durante la produzione, ma anche in sede di progettazione dei beni, riguarda selezionare con attenzione gli scarti di lavorazione.
la diffusione, tramite il riciclaggio e le operazioni di recupero e dei procedimenti volti a ridistribuire e dare nuova vita a un prodotto.
Un’altra delle più grandi cause che implementano il problema di un pianeta che è quasi sempre ridotto ad accumulare enormi tonnellate di plastica sono i rifiuti depositati sul fondale marino e nei grandi oceani. I 4/5 dei rifiuti di plastica nel mare entrano sospinti dal vento o trascinati dagli scarichi urbani e dai fiumi, causando allo stesso tempo gravi conseguenze, e soprattutto, l’estinzione di molte specie di mammiferi. Insomma, oggi giorno il discorso di creare una realtà più sostenibile non deve lasciarci indifferenti, ognuno di noi anche con una semplice azione quotidiana come “chiudere i rubinetti” può contribuire a fare in modo di rispettare e proteggere l’ambiente e ciò che ci circonda.


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