Mettere al primo posto le diversità e il territorio

Di Pasquale Andrea Calabrese

Nella giornata di mercoledì, 10 maggio 2023, noi come gruppo giovani del laboratorio Tulipano Art Friendly  ci siamo recati presso la sede dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Siamo stati accolti da due due studentesse pioniere di un progetto che da quasi dieci anni coinvolge le associazioni e soprattutto alcuni quartieri importanti e storici per la cultura artistica napoletana. Siamo stati invitati nel loro laboratorio tecnologico di arte nel quale prendono vita ogni giorno diverse idee elaborate da qualunque strumento come (disegno, sculture e anche social marketing) tutto questo rivolto a dare un messaggio umano e soprattutto spiegando la loro funzione e l’obbiettivo che vogliono raggiungere (ovvero promuovere il territorio e valorizzane  la sua identità storica e sociale). Una volta seduti nella sala principale hanno voluto distribuirci delle piccole spille con il logo del loro progetto e sopra queste spille sono stati incise alcuni numeri di quattro cifre, che nella loro versione sono i numeri che rappresentano ogni singola persona con le sue individualità e differenze. Il progetto si chiama #CuorediNapoli e mette in collaborazione associazioni, giovani e artisti nei quartieri centrali del capoluogo regionale, grazie all’intrattenimento con percorsi e itinerari nei quartieri addobbati da sculture e bandiere con diversi colori nel quale ognuna comunica un messaggio diverso e rivolto a chiunque e mettendo al centro il tema della diversità dell’arte. Cuore di Napoli è un progetto artistico relazionale, ideato nel 2014 dal laboratorio di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Si sviluppa e si costruisce attraverso la partecipazione attiva e prospettiva di centinaia di soggetti, portatori di un interesse comune: le virtuose dinamiche culturali, sociali e relazionali del territorio. Lo spazio pubblico metropolitano è il campo di azione in cui viene costruita una “scultura antropologica relazionale”, un’opera-evento che amplifica e mette in comunicazione emozioni e sentimenti e che genera azioni di cura per il territorio e per i suoi abitanti. L’evento è stato dichiarato dallo stesso gruppo come un atto d’amore per la città ed è un insieme di gesti virtuosi e consapevoli, una dichiarazione, una necessità di affermare l’amore per la città che sta vivendo un fermento crescente, un sentimento che si amplifica costantemente e che ogni giorno diventa sempre più concreto: una ola collettiva di felicità che fa battere i cuori all’unisono, con la stessa forza che smuove onde e nuvole. Questa euforia collettiva amplifica il sentire comune e gli dà forma, rendendo tutti consapevoli di essere parte di una stessa collettività. Si tratta di quel movimento d’animo, di quella gioia diffusa e condivisa, che ci travolge quando ci troviamo a vivere un’esperienza emotiva intensa e irrefrenabile, ma che ci unisce nell’urgenza di manifestarla. Un sentimento corale capace di allineare le emozioni di chiunque lo attraversi. L’evento quest’anno vedrà interessata la tappa della Pignasecca fino ad arrivare a Montesanto. Secondo la mia opinione, questo evento può essere considerato un grande espressione corale, emotiva e soprattutto capace attraverso l’arte di trasmettere un messaggio di uguaglianza sociale e collettiva, perché solo attraverso l’arte e alla sua dimensione si può riconoscere la vera identità di noi stessi.

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