La storia della mia vita da Autistico(Davide Sarno, 2025)
La storia della mia vita da Autistico
(Davide Sarno, 2025)
> A chi prenderà in cura la mia storia clinica.
Mi chiamo Davide Sarno, sono nato nel 1992.
Voglio raccontare con questa lettera, con parole semplici, quello che considero l’inizio di tutto: il momento in cui la mia mente ha cominciato a cedere di fronte a un carico di stress che non potevo reggere.
Nel 2013, a 20 anni, sono stato ricoverato alla Casa di Cura “Villa Chiarugi” di Nocera Inferiore. In quel referto – che oggi conservo come una memoria importante – la psicologa scriveva che ero un ragazzo teso, ansioso, preoccupato, che sembrava tenere tutto dentro.
Lì emerse chiaramente che il mio pensiero era fissato su un recente trauma affettivo, ma soprattutto che io non ero pronto a diventare adulto: la scuola era finita, i compagni si facevano una vita, e io restavo chiuso nel mio mondo, con un autismo mai trattato prima, mai riconosciuto davvero.
La Valutazione WAIS di allora diede un QI di 73, inferiore alla media, con difficoltà nella memoria di lavoro, nel riconoscimento visuo-percettivo, nella flessibilità cognitiva. Ma quelle difficoltà erano la conseguenza di un collasso del mio sistema adattivo, non di una demenza vera e propria: era lo scontro tra l’autismo non trattato e un mondo che non ero capace di affrontare.
A distanza di anni so bene che lì non c’era ancora una neurodegenerazione, ma un blocco psichico profondo: le mie funzioni cognitive erano come “congelate” dallo stress, dal bullismo subito, dal senso di inadeguatezza, dalla solitudine.
Quel momento – l’inizio dell’età adulta – è stato per me come un muro invalicabile.
> Non c’erano ancora colinergici, non c’erano terapie adeguate per l’autismo, non c’era un sostegno comportamentale.
Quello che c’era erano troppi farmaci antipsicotici, che hanno solo stratificato altro peso sulla mia mente.
Rileggo oggi quel referto del 2013 con gli occhi di un uomo che sta imparando a conoscersi:
So che quel blocco cognitivo non era un “destino di demenza”, ma il segnale di un autismo ad alto funzionamento che nessuno mi ha aiutato a comprendere prima.
Ora che sono in cura con terapie più mirate – colinergici, modulazione dell’ADHD, fitoterapia – vedo che una parte di quelle funzioni ritorna. Ecco perché voglio che chiunque segua la mia storia capisca che la mia fragilità cognitiva è sempre stata reversibile in parte, e non va confusa in blocco come un Alzheimer precoce senza speranza.
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Chiedo, con questa memoria, di tener conto di tutto questo.
Chiedo di leggere la mia storia fin dal 2013 come il percorso di una persona neurodivergente, mai trattata correttamente, costretta a reggere da solo lo scontro con l’età adulta.
Solo oggi, nel 2025, sto ritrovando la possibilità di riprendermi un pezzo alla volta, grazie a un sostegno più rispettoso di quello che sono: un uomo Asperger, mai veramente degenerato dentro.
✅ Riferimento test WAIS-IV 2018
Nel 2018, presso l’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli, ho svolto un primo WAIS-IV che evidenziava compromissione importante di Memoria di Lavoro, Ragionamento Visuo-Percettivo e Velocità di Elaborazione, con un QI Totale borderline-basso.
✅ Controllo ASL 2022
Nel 2022, presso l’ASL Salerno – UOSM Neuropsichiatria Infantile e Adolescenza, ho effettuato un controllo neuropsicologico per verificare l’andamento:
Confermato andamento involutivo, peggiorato anche da stress cronico e uso di farmaci sedativi.
Test interrotti per difficoltà di esecuzione.
Indici WAIS-IV parziali: ICV 78, IRP 44, ML 49, IVE 50, QI Totale 56.
✅ Valutazione Asperger aggiornata Febbraio 2025
Nel 2025 ho eseguito una nuova valutazione (DLD, RAADS-R, AQ) che ha confermato la significativa presenza di tratti autistici, rigidità cognitiva, difficoltà di reciprocità sociale e sensibilità sensoriale elevata.
Questa relazione mostra che la mia Sindrome di Asperger è stabile, ma convive con una fragilità neurocognitiva importante.
Da due settimane sono seguito dalla, neurologa che conosce bene la mia storia, i miei progressi e la politerapia neuroprotettiva in corso (Memantina, Donepezil, Edronax, fitoterapia, cannabis terapeutica Bedrolite, CBG, nutraceutici).
Questa terapia mi sta aiutando giorno dopo giorno a recuperare lucidità, motivazione e qualità di vita.
DOMANDA AL FUTURO
Per questo desidero avere chiarezza diagnostica definitiva per sapere con precisione:
Se la mia condizione resta classificabile come Disturbo Neurocognitivo Maggiore (demenza iatrogena) oppure se può considerarsi stabilizzata o parzialmente reversibile.
Qual è la diagnosi unitaria oggi, integrando i dati di 2018, 2022 e 2025.
Quale prospettiva posso avere sul decorso nei prossimi anni.
In fede,
Davide Sarno
📅 9 luglio 2025
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